| 
  • If you are citizen of an European Union member nation, you may not use this service unless you are at least 16 years old.

  • You already know Dokkio is an AI-powered assistant to organize & manage your digital files & messages. Very soon, Dokkio will support Outlook as well as One Drive. Check it out today!

View
 

obiettivi

Page history last edited by Pier 15 years, 4 months ago

Introduzione sintetica:

Ogni percorso ha degli obiettivi, ma in ogni approccio il termine obiettivo assume un significato differente. Nella didattica per obiettivi, ad esempio, il termine obiettivo (vedi Mager) ha un significato ben determinato: è una performance oggettiva e valutabile che lo studente deve mostare di aver acquisito alla fine del percorso attraverso una prova di cui si definiscono condizioni (le modalità con cui si svolge la prova) e criteri (le modalità con cui valutare la prova per ritenere acquisita la performance). L'obiettivo per essere valutabile deve essere limitato e la prova molto mirata. Gli obiettivi sono organizzati secondo tassonomie, la più famosa delle quali è stata realizzata da Bloom.

In altri contesti il termine obiettivo assume valenze diverse.

Per approfondire:

Mager, R.F. (1978) Gli obiettivi didattici, Lisciani e Zampetti, Teramo

 

Tassonomia di Bloom

Benjamin S. Bloom

Tassonomia degli obiettivi educativi – La classificazione delle mete dell’educazione

Giunti & Lisciani Editori, 1986

Il libro è tradotto da Mauro Laeng. La traduzione letterale comprende anche tutti gli esempi della raccolta originale, utili per una piena comprensione della tassonomia e per un suo uso corretto.

La tassonomia degli obiettivi educativi è stata elaborata da Benjamin S. Bloom sulla base di precise esigenze didattiche; gli obiettivi si presentano ordinati secondo un criterio irreversibile, nel senso che il raggiungimento dei più semplici è considerato essenziale per il raggiungimento dei più complessi.

Nella parte propriamente cognitiva, la tassonomia di Bloom distingue sei categorie fondamentali d'obiettivi:

1.Conoscenza:” La conoscenza come è qui intesa include quei comportamenti e quelle situazioni soggette a test che si riferiscono soprattutto alla memoria, sia per il riconoscimento sia per la rievocazione di idee, materiali o fenomeni”. Pag.71

2. Comprensione:”Qui si usa il termine ‘comprensione’ per includere quegli obiettivi, comportamenti o risposte che rappresentano la conoscenza del messaggio contenuto nella lettura in una comunicazione”. Pag. 97. Bloom individua tre tipi di comportamento di comprensione:

a. la ‘traduzione’, “che significa che un soggetto può trasferire una comunicazione in un’altra lingua, oppure in altre parole, oppure anche in un’altra forma”;

b. la capacità di ‘interpretazione’, “che implica che si sappia trattare una comunicazione come una configurazione di idee la cui comprensione può esigere un riordinamento di nuovo genere nella mente del soggetto”;

c. la ‘extrapolazione’: che “…include la capacità di fare stime o predizioni basate sulla comprensione delle proiezioni, tendenze o condizioni descritte nella comunicazione”. Pag. 97

3. Applicazione, cioè la capacità di trasferire in contesti nuovi “situazioni che non sono mai state affrontate prima nel corso del processo di apprendimento”. Pag. 128

4. Analisi, “…sottolinea la scomposizione del materiale nelle sue parti costituenti e la scoperta delle relazioni delle parti e del modo in cui esse sono organizzate”. Pag. 150

5. Sintesi, “…è qui definita come il mettere insieme elementi così da formare un tutto. E’ un processo di elaborazione di elementi, parti, etc., e loro combinazione, in modo da costituire uno schema o struttura che prima non appariva chiaramente. (…) E’ quindi la categoria dell’area cognitiva che più direttamente esige un comportamento creativo da parte di chi apprende”. Pag.167

6. Valutazione, definita come:” l’emissione di giudizi sul valore, sotto qualche aspetto, di idee, opere, soluzioni, metodi, materiali, ecc. Essa implica l’uso di criteri ovvero di standard per apprezzare fino a che punto i particolari sono accurati, efficaci, economici, soddisfacenti”. Pag. 191. La valutazione è collocata da Bloom all’ultimo livello della tassonomia, “dal momento che si ritiene che richieda in certa misura tutte le altre categorie descritte di comportamento”, ma “non è necessariamente però l’ultimo passo nell’attività del pensare o di risolvere i problemi. E’ del tutto possibile che il processo in certi casi sia preludio all’acquisizione di nuove conoscenze, oppure ad un nuovo tentativo di comprensione o applicazione, o ad una nuova analisi e sintesi”. Pag. 191

(da http://www.maecla.it/BibliografiaDidattica/pagine_biblio/bloom.htm di M.G. Melis)

La principale critica alla tassonomia proviene da studi sulla psicologia dell'apprendimento che evidenziano come il pensiero umano non è così lineare e progressivo come delineato da Bloom e dal comportamentismo. Non passa dal semplice al complesso ma procede con percorsi a spirale utilizzando contemporaneamente una visione olistica e una visione a blocchi del tema.

Altra critica, collegata con la prima, è sulla parcellizzazione degli obiettivi che possono far perdere una visione di insieme e non garantiscono l'acquisizione di competenze complesse come quella del saper progettare. La metodologia per obiettivi è invece utile per acquisire velocemente una conoscenza su un contenuto limitato o per eseguire una procedura.

 

Comments (0)

You don't have permission to comment on this page.